Di cosa si tratta?
Verne, Salgari, Collodi, De Amicis, Yambo: i bambini goriziani d’inizio Novecento leggevano solo questi autori o vi è uno scaffale segreto? Durante la Grande Guerra quali libri per ragazzi circolavano? E nel 1945, quei bambini cosa ricordavano delle loro letture? Sono queste alcune delle domande cui cerca di dare risposta la mostra “Gorizia magica. Libri e giocattoli per ragazzi (1900-1945)”.
Dagli scaffali di collezionisti privati e di istituzioni pubbliche sono riemersi molti libri illustrati e giocattoli didattici di pregio, che mettono in moto sentimenti, emozioni, ricordi: gli alfabetieri del negozio di Ida Sello a Udine, che seguiva i metodi Montessori e Froebel e riforniva gli asili della regione; la produzione della Editoriale Libraria di Trieste, che acquisiva le illustrazioni tedesche e traduceva i testi in italiano; libri e album illustrati da Cambellotti, Rubino, Angoletta, Riccobaldi, fino a Bruno Munari; e ancora “Il giornalino della domenica” e le collane “La bibliotechina de la Lampada” di Mondadori e i “Librini del cuccù” della Salani; ed infine la grafica di Cernigoj e Bambic applicata a sognanti fiabe slovene. Sì, perché “Gorizia Magica” è una mostra trilingue, così come la Gorizia di quegli anni, fervido luogo di contaminazione tra le culture italiana, slovena e tedesca.
Una potente macchina dell’immaginazione pulsava dunque nella Gorizia letteraria nella prima metà del XX secolo, dove la Biblioteca civica, poi Statale Isontina, aveva il suo scaffale magico, dove Carlo Michelstaedter e Carolina Coen Luzzatto scrivevano fiabe e dove il Circolo Artistico di Gorizia, fucina di futurismo, mediava tra le varie lingue e stili, in primis quello della Wiener Werkstätte, abbattendo qualsiasi confine. Perché la fantasia non può aver alcun confine.
L’allestimento, ideato da Davide Bevilacqua (Mumble Design, Cormons) e realizzato da Serimania di Gorizia, tiene conto di questi differenti punti di vista e si presenta al visitatore con soluzioni che garantiscono la piena fruizione e la corretta conservazione di libri e giochi e che al tempo stesso danno libero sfogo alla fantasia: personaggi che escono dalle fiabe, ambientazioni che permettono di “entrare nelle storie”, colori, immagini di grande formato, accompagnate da un lettering studiato per dare profondità storica ai materiali, come nel caso del carattere gotico per i testi in tedesco.