QUANDO

Fino al 28 Maggio 2017
DOMENICA 7 MAGGIO
VISITA GUIDATA GRATUITA

A CHE ORA

VENERDì E SABATO: 10:00-13:00
15:30-19:00
DOMENICA E FESTIVI: 10:00-13:00
15:30-19:30
DOMENICA 7 MAGGIO:
VISTA GUIDATA ALLE 16.30

DOVE

Museo Santa Chiara (Corso Verdi)

COSTO

Ingresso libero

Di cosa si tratta?

La mostra occupa tre piani dell’edificio Museo di Santa Chiara.

Al piano terra sono esposti materiali di artisti, anche di provenienza locale, che si sono affermati nella capitale austriaca , oppure che hanno vissuto ed operato nella Contea. Una parte significativa è stata assegnata a due figure che hanno ispirato gli artisti secessionisti: Dante e Beethoven. (Opere di ALFONSO CANCIANI – ERNST STÖHR – RUDOLF JETTMAR – JOSEF MARIA AUCHENTALLER).
L’allestimento del piano terra si ispira ad alcune soluzioni adottate all’epoca dagli architetti e artisti della Secessione Viennese.

Come hanno spiegato i curatori, Marino De Grassi e Marina Bressan “Il principio ispiratore della mostra è la realizzazione dell’Opera d’arte totale” per far capire al visitatore il rapporto intrinseco tra le arti: pertanto in bacheca sono esposti anche libri come l’edizione tedesca della Divina Commedia illustrati da grandi artisti della Secessione o della Wiener Werkstätte”.

Al primo piano il focus è GUSTAV KLIMT.
Intorno a questo artista la rappresentazione del milieu culturale artistico della Vienna di fine secolo, noto e amato anche dai goriziani; in parete xilografie e calcografie originali dal 1898 al 1903, in bacheca qualche numero significativo di “Ver Sacrum”.

La mostra mette in evidenza i rapporti intrinsechi tra le capitali dell’arte, le affinità ma anche le diversità, in particolare tra Vienna e Berlino, la prima capitale della linea sinuosa, della superficie, la seconda del segno incisivo, dell’alienazione dell’uomo e in particolare l’apporto di artisti austriaci e dell’Impero a Berlino, durante gli ultimi anni della Secessione e quando ormai gli echi si erano quasi spenti. (Opere di OSCAR KOKOSCHKA, ADOLF LOOS, PETER ALTENBERG, KARL KRAUS)

Al secondo piano artisti riconducibili a Gorizia e alla sua Contea e o Provincia, tra cui GINO DE FINETTI, EDOARDO DEL NERI, ADOLFO LEVIER, ANTONIO CAMAUR, GEMMA VERZEGNASSI, ARTURO MARION COLAVINI, MARIO CECONI DI MONTECECON E ANTONIO BAUZON. Una sezione particolare sarà dedicata all’architettura e ai suoi protagonisti ovvero MAX FABIANI, SILVANO BARESI, JULIUS MAYREDER, FRIEDRICH OHMANN e KARL EHN.

Il limite cronologico della mostra è segnato dalla fine del primo conflitto mondiale.

All’allestimento della mostra ha contribuito in modo determinante l’apporto del Liceo Artistico Max Fabiani di Gorizia nei settori architettura, pittura, scultura e moda.

Alla didascalizzazione in lingua straniera hanno partecipato allievi del corso Linguistico dell’I.S.I.S. D’Annunzio. Allievi di entrambe le scuole parteciperanno nell’ambito del Progetto “Alternanza Scuola /Lavoro” alla presentazione al pubblico e alle visite guidate alla mostra anche in lingua straniera.

La mostra è corredata da una serie di incontri che a partire dal mese di gennaio, hanno cadenza settimanale e/o quindicinale e che vedono come relatori i curatori (Marina Bressan e Marino De Grassi) e insigni studiosi anche viennesi.